Imposta di registro seconda casa: in cosa consiste?
L’imposta di registro seconda casa fa pare integrante dell’acquisto di un immobile. Una volta che si è comprata la prima casa, in base alle proprie disponibilità, si può pensare a un altro investimento. Per esempio comprarne una seconda. Bisogna valutare con attenzione tutte le varie proposte del mercato e studiare accuratamente il luogo in cui acquistare l’immobile. Dopo queste prime indagini, si può pensare di capire la convenienza. Meglio se affidandosi ad agenzie immobiliari o intermediari. Sì perchè, in questo modo c’è la possibilità di non incorrere in errori e perdere tempo. Ma soprattutto, con un’agenzia c’è la possibilità di risparmiare del denaro e di individuare più facilmente l’immobile ideale. Bisogna ora chiedersi quali sono le tasse e le imposte da pagare. E farsi una domanda precisa: ci sono agevolazioni come nel caso della prima casa?
Acquistare un immobile e pagare l’imposta di registro seconda casa
Quando si è deciso per l’acquisto bisogna tenere presente il fatto che bisogna pagare, oltre all’immobile, anche tasse e imposte. Oltre ad altre spese come il notaio. Ci sono comunque delle agevolazioni fiscali previste. Bisogna valutare se si agisce in comunione o separazione dei beni, in caso si tratti di un acquirente sposato. E studiare le imposte se si acquista l’immobile all’asta. C’è inoltre la possibilità di ottenere l’anticipo del TFR per utilizzarlo per l’acquisto?
In questo articolo tratteremo tutti questi temi, oltre a valutare l’imposta di registro seconda casa.
Tasse e imposta di registro seconda casa
Molti pensano che comprando la seconda casa ci sia la possibilità di accedere alle agevolazioni applicate all’acquisto della prima. In realtà non è così. Come si desume dal nome, le “agevolazioni prima casa” sono benefici che si hanno soltanto qualora si acquista il primo immobile. Questo aiuto viene dato dallo stato a chiunque riesca a comprare un’abitazione per sé e per i propri cari.
Ma veniamo al punto e a ciò che ci interessa cioè le imposte da pagare.
Prima di tutto l’imposta di registro seconda casa, poi l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria. L’Iva si paga solo se la compravendita avviene con un’impresa costruttrice entro 5 anni dalla costruzione dell’immobile o la ristrutturazione.
Imposte acquisto da impresa costruttrice
Si paga l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. Si tratta di 200 euro cadauna, quindi l’importo totale è di 600 euro. C’è inoltre l’Iva con aliquota al 22% in caso l’immobile appartenga alle categorie catastali A/1, A/8, A/9 e cioè immobili di lusso. Per tutte le altre categorie l’aliquota ammonta al 10%.
Per capirci, se si acquista un immobile da un’impresa di costruzioni, a 150.000 euro con categoria catastale A/2 l’aliquota Iva è al 10% per cui si pagheranno 15.000 euro.
Imposte acquisto da privato (agenzia immobiliare o persona fisica)
L’imposta ipotecaria e catastale ammontano a 50 euro cadauna, mentre l’imposta di registro è pari al 9% del valore catastale rivalutato. L’Iva invece non si paga.
TARI e spese
In aggiunta, oltre alle imposte che abbiamo descritto nel paragrafo precedente, sulla seconda casa si paga anche la TARI. Cioè la tassa sui rifiuti, che si deve pagare anche se l’immobile è disabitata. Il pagamento si evita solo in caso nell’abitazione non ci siano mobili e utenze attive.
Se si acquista una seconda abitazione le tasse non devi pagarle tu, sarà il notaio a farlo. Perciò si versa il denaro al professionista di tua fiducia per pagare le imposte di registro, ipotecaria e catastale. Sarà lui poi a versarle all’Agenzia delle Entrate per tuo conto. Naturalmente, tra le spese relative all’acquisto della seconda casa bisogna mettere in conto anche la parcella per il notaio.
La parcella del notaio
Non esistono delle tariffe specifiche che i notari devono applicare. Questa tipologia di professionisti opera in regime di libera concorrenza, perciò ognuno decide l’onorario in base a quello che ritiene più corretto. Le variabili, nella parcella del notaio, sono diverse. Come la complessità dell’atto di compravendita da redigere, il valore dell’immobile. Incide anche la zona: se si tratta di un notaio che ha lo studio in una grande città la parcella può essere maggiore rispetto a quella di un notaio che opera in un piccolo paese. Infine va a incidere anche l’esperienza del notaio.
Sarà quindi il caso di chiedere più di un preventivo per confrontarli e scegliere quello più conveniente.
Esistono delle agevolazioni fiscali?
Ci sono, ma come abbiamo già scritto prima, concernono la prima abitazione. Per quanto riguarda la seconda casa invece non è possibile ottenerne. Tranne in un caso specifico stabilito dalla Corte di Cassazione. Secondo quella sentenza, sulla seconda casa si ha diritto alle stesse agevolazioni della prima, solo se questa è inidonea come abitazione.
Quindi in caso la prima casa acquistata non sia, per qualche ragione, idonea, allora le medesime agevolazioni in essere per la prima casa sono valide per la seconda e cioè si ha Iva e imposta di registro ridotte. Il problema sta nel definire la casa inidonea, perchè si presta a varie interpretazioni. Potrebbe accadere per calamità naturali come un terremoto, a causa del quale la prima casa è diventata inagibile. Oppure anche perchè il numero dei locali è insufficiente per il nucleo familiare, nel caso nascano dei bimbi e la casa sia diventata troppo piccola.
Come si possono ottenere?
Le agevolazioni prima abitazione, nei casi indicati sopra, si può ottenere anche se la seconda casa non si trova nella stessa città della prima. E non è necessario vendere la prima.
Se si compra la seconda casa all’asta
In caso si decida di acquistare un secondo immobile all’asta le imposte si calcolano sul suo valore catastale e non sul prezzo di vendita come in passato. Questo significa che l’imposta di registro si conteggia secondo l’aliquota seconda casa sul valore catastale.
Anticipo TFR
Secondo l’articolo 2120 del codice civile, il dipendende assunto da almeno 8 anni si può chiedere l’anticipo del TFR per acquistare la prima casa e per altre eccezioni. Ma in questo non rientra la seconda casa. Però nessuna legge vieta al datore di lavoro di concedere un anticipo anche nei riguardi della seconda casa.